Gli ovociti sono il prodotto finale delle cellule germinali progenitrici femminili.
Gli ovociti sono il prodotto finale delle cellule germinali progenitrici femminili.
Si trovano stipati nelle gonadi femminili già nella vita embrionaria e non possono riprodursi cosicché essi saranno sempre gli stessi (diminuendo mese dopo mese) per tutta la vita della donna.
Quando un ovocita arriva nella fase finale della sua maturazione ha un corredo cromosomico aploide, ossia contiene invece dei 46 cromosomi di una cellula somatica, solo 23 cromosomi; tutto ciò è finalizzato a ricomporre un corredo cromosomico diploide allorquando l’ovocita si incontra con il gamete maschile (spermatozoo), anch’esso, come vedremo, contenente solo 23 cromosomi.
Come avviene la maturazione di un ovocita?
Quando questo si trova ancora in uno stadio molto primordiale chiamato ovogonio, inizia un processo, chiamato meiosi, che consiste in una doppia divisione cellulare ossia nella prima parte (prima divisione meiotica) la cellula duplica il DNA e quindi da 46 avremo il doppio dei cromosomi; questi si appaiano ai propri omologhi a due a due arrestando cosi il processo. Nelle ovaia della donna gli ovociti sono bloccati in questo stadio: si tratta di ovociti chiamati primari e sono bloccati alla pro-fase della prima divisione meiotica.
Successivamente, anche prima del raggiungimento dell’età fertile, ma con maggiore regolarità dopo la maturità sessuale, una quota molto piccola, infinitamente piccola di questi ovociti, ogni mese si attiva e inizia il viaggio verso la maturazione allo stadio di ovocita secondario (cosa che accade, però, fino in fondo solo quando c’è la maturità sessuale).
Grazie all’azione di alcune glicoproteine, chiamate gonadotropine e prodotte dalla ghiandola ipofisaria, l’ovocita primario, circondato da cellule dette follicolari, riprende il processo maturativo che vede prima uno scambio di parti di cromosomi tra gli omologhi appaiati (crossing-over) e poi una prima divisione cellulare che porta alla formazione di una cellula uovo matura e di una seconda piccola cellula inerte, contenente lo stesso quantitativo di DNA dell’altra ma non lo stesso citoplasma. Questa piccola formazione viene chiamata globulo polare (per le sue dimensioni ridottissime rispetto all’ovocita e per il fatto che si va a posizionare a un polo dell’ovocita).
In questa fase la maturazione si arresta nuovamente alla metafase della seconda divisione meiotica e continuerà (dimezzando ancora il DNA e portandolo a 23 cromosomi) solo se l’ovocita in questa fase verrà fecondato.
Un ovocita in questa fase di maturazione (corrispondente all’ovulazione) potrà essere fecondato per poche ore, dopodiché regredirà.
L’ovocita dispone, oltre che di una tradizionale membrana cellulare, anche di un’ ulteriore barriera protettiva esterna alla membrana, detta zona pellucida, che serve a fornire protezione all’ovocita rispetto all’ambiente esterno ed anche ad evitare che l’ovocita possa essere fecondato da più di uno spermatozoo.
Quando l’ovocita viene raggiunto dagli spermatozoi, uno solo di questi riesce ad oltrepassarne la zona pellucida e la membrana cellulare, questo perché pochi minuti dopo la penetrazione dello spermatozoo, degli speciali granuli corticali posti al di sotto della membrana cellulare dell’ovocita, attivandosi, modificano la membrana cellulare e la zona pellucida rendendo impossibile la penetrazione di altri spermatozoi.
Contestualmente l’ovocita termina la seconda divisione meiotica producendo un secondo globulo polare e a questo punto i due pronuclei (contenenti ciascuno solo 23 cromosomi) dell’ovocita e dello spermatozoo, congiungendosi, ricostituiscono il corretto numero di cromosomi della cellula. Questi saranno 23 di derivazione materna e 23 di derivazione paterna, consentendo così lo sviluppo del nuovo individuo attingendo da DNA proveniente sia dalla madre che dal padre.
Da questo momento incomincia il ciclo di produzione di un nuovo individuo.
L’ovocita è una cellula molto complessa: in termini di dimensioni corrisponde a 100 micron metri, ossia un decimo di millimetro ed è in pratica la cellula di maggiori dimensioni dell’organismo. Esso ha in sé un gran numero di organuli deputati alla produzione di RNA messaggero e alla duplicazione del DNA, nonché ai processi energetici.
Tutto ciò rende l’ovocita una cellula in grado di attivare da sola il processo di produzione di un nuovo individuo che in sostanza necessita solo dell’apporto, da parte dello spermatozoo , dei cromosomi di derivazione paterna.