Stamattina ho accompagnato la piccola a scuola, un caffè al volo al bar sotto casa e via a lavoro, la sala operatoria, la programmazione e poi via di corsa allo Studio, un ricco pasto a base di salatini, un altro caffè, una telefonata a casa e poi le mie pazienti, le loro storie.
Lo schermo dell’ecografo oggi è particolarmente abbagliante e, mentre scambio due parole con Ostetrica e Segretaria, mi accorgo che anche stasera si è fatto tardi, troppo, e tornerò a casa che il film è già al secondo tempo.
Poi… driiiiinnn...la sveglia! E ad un tratto mi rendo conto che ho solo sognato, ho sognato la quotidianità, la mia vita, il mio lavoro, le mie ansie, forse legate al fatto che solo ora mi rendo conto di aver riempito troppo la vita di qualcosa e averla svuotata di altro.
Inizio a pensare che questo momento di pausa forzata per alcuni aspetti possa trasformarsi in qualcosa di utile: un’occasione per poter avere un punto di vista differente e riorganizzare la propria vita.
Forse abbiamo accelerato troppo, forse abbiamo pensato di poter superare dei limiti nel tentativo di raggiungere obiettivi che non sempre sono quelli ai quali dovremmo realmente tendere.
Forse abbiamo pensato che un viaggio o un vacanza fossero sufficienti per stare con noi stessi e i nostri cari.
Non so quanto ancora durerà questa fase, ma spero che sia sufficiente a far sì che quando terminerà io possa portare con me molto di quello che sto facendo ora o che sto desiderando.
Dedicare il giusto tempo agli altri, ai propri cari, a se stessi ci consente di essere più sereni e più giusti in generale.
Forse l’importante non è solo raggiungere l’obiettivo ma anche come lo si raggiunge.
Dunque, da domani, quando potrò di nuovo prendere il caffè dal mio amico al bar, non scapperò più al lavoro e non mangerò più salatini e, magari, riuscirò anche a cenare con la mia famiglia.
Sono certo che questo non toglierà nulla alle mie pazienti, anzi forse farà vedere loro un viso meno tirato.
D’ora in poi proviamo a sfruttare la situazione a nostro favore. Stiamo avendo tutti modo di rivalutare alcuni aspetti e alcuni valori della nostra vita. Focalizziamoli, portiamoceli dietro e teniamone conto quando saremo restituiti alla nostra quotidianità.
Non lasciamo che questo periodo lasci solo cicatrici, ma che sia, piuttosto, qualcosa di cui ci ricorderemo con tristezza per quanto stiamo vedendo, ma anche a cui affiancare la consapevolezza che grazie a questi giorni passati in casa, la nostra vita, almeno in parte , è cambiata ed è cambiata in meglio.
Domani è già arrivato ed è un bel giorno perché siamo stati bravi a costruircelo adesso.
È con questo pensiero che auguro a tutti voi buone festività pasquali.